Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Matteo 7, 21. 24 – 2)
Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Molti mi diranno in quel giorno: “Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato demòni nel tuo nome e compiuto molti miracoli nel tuo nome?” Io però dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi operatori di iniquità.” Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande».
Rifletto…
Le parole da sole non sono sufficienti. Anzi, spesso possono essere ingannevoli, poiché ci danno una falsa sensazione di sicurezza o diventano un velo che nasconde la nostra vera natura. Gesù ci invita a una maggiore coerenza tra ciò che diciamo e ciò che viviamo. Potremmo essere come quel fico che Gesù maledice, pieno di foglie ma privo di frutti (Mt 21,19). Con le parole “predichiamo” la verità, ma nei fatti quotidiani spesso non la mettiamo in atto.
Dio con la sua Legge ci fa comprendere la sua saggezza, che per acquisirla è necessario ascoltarla e attuarla concretamente. E’ importante che noi diventiamo testimoni della sua parola e della sua volontà: spesso ci limitiamo a dire “Signore, Signore!”, ma ciò non è sufficiente. Dobbiamo costruire la nostra casa su solide fondamenta di roccia: per raggiungere questo obiettivo dobbiamo ascoltare, ma soprattutto mettere in pratica la parola di Dio.
Cosa rappresenta la roccia? È l’esperienza dell’amore di Dio rivelato in Gesù.
Eh secondo te?
Mi sento di essere tra coloro che dicono “Signore, Signore”, o tra coloro che praticano effettivamente la Parola di Dio?
Mi pongo nella posizione di ascolto evitando pregiudizi, commenti e risposte affrettate?
Quale messaggio comunico, tra le righe, con il mio modo di pensare/agire?
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi…
Recito un “Padre nostro” per congedarmi e uscire dalla preghiera.