Il perché della Luce

“Sentinella, quanto resta della notte?
Sentinella, quanto resta della notte? 

La sentinella risponde:
«Viene il mattino, poi anche la notte;
se volete domandare, domandate,
convertitevi, venite! 

Is 21, 11

Quanto ancora dovremo vivere questa lunga notte? È giusto chiederselo, ma è anche giusto riconoscere che, secondo natura, verrà il mattino. Nostro compito è essere pronti, con le luci accese, in attesa dell’aurora. 

Un particolare significato di luce in greco si ha con φῶς (phaos/phōs) la cui radice corrisponde a quella del verbo phainō, che significa “mostrare”, “rendere manifesto”. Il termine greco phos (da cui deriva il prefisso italiano foto) originariamente non indica soltanto la luce come mezzo per vedere ma anche la luce che emana la verità raggiunta tramite la conoscenzala profondità della realtà.  

La luce che rivela e svela 

Qualcuno, lungo il tempo particolare di questo anno ha vegliato nella notte e, con costanza, ci richiama alla venuta dei primi raggi del sole. Qualcuno, in una piccola chiesa di campagna e, ancor prima nel suo cuore, ha vegliato custodendo e ravvivando la fiamma della Luce della Pace di Betlemme lungo tutto l’arco di questo tempo. 

Esistono persone che, nella veglia e nell’attesa, han saputo essere custodi avendo cura per la sopravvivenza di questa fiammella. A distanza di un lungo anno carico di novità sui nostri ritmi quotidiani e sulle nostre abitudini, giunge rinnovata la Luce della Pace che, dal 2019, brilla nella chiesa di San Rocco a Villa del Foro vicino ad Alessandria per invitarci ora alla conversione e al riconoscimento di un cambiamento possibile, per tutti. 

Raccogliendo tra le nostre mani questa luce ci scopriamo ancora una volta chiamati ad annunciare per rendere ragione della speranza che è in noi (1Pt 3, 15). Viene la notte, ma a lei seguirà il mattino! 

Siamo così chiamati a portare la luce lungo le Strade delle nostre Zone, partendo dalla Cattedrale di Alessandria, fino a giungere alle nostre case, le nostre parrocchie e ai luoghi per noi significativi, che hanno vissuto questi mesi di particolare sofferenza. 

Con il ritmo dei nostri passi, al chiaro del giorno come nelle tenebre notturne, vogliamo riscoprirci custodi dell’altro portando alle nostre comunità il lume della speranza. 

Vogliamo prenderci cura del nostro amico come del viandante che insieme a noi attraversa questo tempo. Vogliamo farlo donando loro il nostro lume, perché possa allargarsi alle relazioni che ciascuno vive, perché solo così la Speranza divampa!

Rispettare le regole in questo tempo nuovo ci invita a scoprirci generativi per una nuova società, forse diversa, ma sicuramente custode dell’uomo. 

“…le fiamme viste splendere reali ai nostri fuochi di campo si mantengono vive nell’anima, come i nostri ideali vivi e validi della Promessa e della Legge scout. Il bagliore del fuoco magnifica la natura che ci circonda e squarcia le tenebre: ogni scout lo faccia con cortesia e con nobiltà.”

tratto da Fuoco di campo di Luciano Ferraris