Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Luca 13,18-21)
«A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami. A che cosa posso paragonare il regno di Dio? È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».
Rifletto…
In questo Vangelo, sebbene non venga menzionata direttamente la parola “speranza”, la sua presenza si avverte attraverso le immagini delle parabole. Il granello di senape, piccolo e apparentemente insignificante, cresce fino a diventare un albero che offre rifugio agli uccelli. Allo stesso modo, il lievito, pur essendo una piccola quantità, fermenta tutta la farina. Queste immagini simboleggiano come la speranza, anche se inizialmente piccola, possa crescere e trasformare profondamente la nostra vita e il mondo intorno a noi. Affinché il seme cresca e il lievito fermenti, ci vuole speranza, intesa come attesa fiduciosa e coraggio di gettare il granello, di mescolare il lievito.
Eh secondo te?
Ti è mai capitato che un gesto piccolo, che all’inizio sembrava insignificante, abbia poi portato a qualcosa di bello o importante?
Cosa ti aiuta a non scoraggiarti quando non vedi subito i risultati di qualcosa in cui ti stai impegnando?
In che modo, nel tuo piccolo, puoi essere portatore di speranza per gli altri?
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi…
Recito un “Padre nostro” per congedarmi e uscire dalla preghiera.