Comunicazione in vista della ripresa delle attività

Cari capi,

condividiamo con voi alcune riflessioni che ci hanno accompagnato da Febbraio ad oggi.

Sarà superficiale dirlo, ma ci piace che sappiate che i nostri pensieri e le nostre posizioni sono sempre stati mossi dal desiderio di esservi accanto nel modo più funzionale per il nostro ruolo e per il periodo che stavamo vivendo. Nei primi mesi abbiamo quindi pensato che fosse importante non “appesantire” ulteriormente un momento già di per sé nuovo e, in qualche modo, frenetico nel quale ogni gruppo era occupato a trovare soluzioni alternative alle nostre solite attività. Certi che le zone potessero essere il luogo di confronto e supporto più funzionale rispetto alla dimensione regionale.

Negli ultimi tempi alcuni di voi ci hanno chiesto chiarimenti rispetto alla mancanza di una “presenza esplicita”, all’assenza di indicazioni per i gruppi da parte della Regione. Ci dispiace se la nostra posizione è stata interpretata esclusivamente come assenza, perché non era questa la nostra intenzione, e abbiamo agito come pensavamo fosse corretto fare… forse semplicemente non la abbiamo saputa trasmettere in modo chiaro ed efficace.

Le ragioni per cui abbiamo tenuto questa “linea” sono principalmente tre:

1. In AGESCI, la famosa piramide rovesciata ci ricorda che la struttura è ribaltata, che le decisioni le prende il gruppo, e che le strutture sono di sostegno. Per questo, non ci sembrava corretto dare “indicazioni di azione”, perché ogni gruppo ha il potere e il dovere di stabilire quanto relativo alle attività con i ragazzi.

2. Le norme di questi mesi sono di tipo emergenziale, e come tali caratterizzate da: rapidi cambiamenti, vuoti normativi e interpretazioni caotiche.

Creare dei documenti che si inseriscano su queste basi crediamo sia confusionario e “pericoloso”, perché rischia di cristallizzare informazioni che poi vengono modificate, mentre il capo rischia di avere come riferimento informazioni parziali o, peggio, obsolete.

3. La Regione Piemonte (quella amministrativa), negli ultimi tempi è stata molto stringente a livello normativo e di “opinione espressa” nei confronti delle attività scout, cosa che ci ha fatto essere più cauti nel dare indicazioni. E non perché non volessimo aiutare, ma perché pensiamo non sia responsabile dare indicazioni quando non ci sono condizioni chiare. Tanto più quando poi, qualora aveste agito sulla base delle eventuali indicazioni ricevute da AGESCI Piemonte, magari semplicemente fidandovi e tralasciando di tenere in considerazione Ordinanze comunali e simili, la responsabilità sarebbe stata esclusivamente vostra.

Forse sono mancati dei riferimenti, dei paletti, sicuramente vi sono mancate delle certezze.. da un certo punto di vista, purtroppo, pensiamo però che non avremmo potuto, all’atto pratico, fare molto diversamente da così. Se vi siete sentiti soli ci dispiace sinceramente, avevamo tutt’altra intenzione e per qualsiasi chiarimento siamo a vostra disposizione.

Solo giovedì, come saprete, è uscito un ulteriore DPCM (11 giugno 2020) che contiene esplicitamente il riferimento alle attività scout, peraltro recepito dalla Regione Piemonte solo poche ore fa (Ordinanza n. 68 del 13.6.2020).

Solo oggi quindi siamo certi di potervi dire che si possono riprendere le attività in completa serenità dal punto di vista normativo.

Dovrebbe arrivare a breve anche un vademecum nazionale sulla gestione delle attività scout, ma in ogni caso nei prossimi giorni potremo finalmente avviare quanto abbiamo detto durante il Laboratorio di pensiero del giorno 30 maggio:

  1. una panoramica sulle norme vigenti e sulle conseguenze previste, che troverete tra oggi e domani;

  2. una pattuglia di “consulenza” per chiarire dubbi specifici che potranno sorgere, composta da figure sanitarie, legali e con altre competenze (clicca qui per saperne di più);

  3. un vademecum che possa riportare sulle attività scout le indicazioni normative e alcune attenzioni pratiche, con alcuni approfondimenti su “buone prassi” da tenere presenti in alcune attività specifiche;

  4. un momento di formazione in ambito di prevenzione dai rischi del COVID19, che potrà darvi le nozioni e le attenzioni (anche un pochino più pratiche) principali da seguire;

  5. dei momenti di formazione sull’esperienza vissuta da noi e dai “nostri” ragazzi, organizzati da noi, ma anche come sponsorizzazione di iniziative di altre Regioni o di altri soggetti competenti sul tema (segui il sito regionale, nella sezione Formazione Capi che stiamo creando, e la Pagina Facebook di Formazione Capi AGESCI Piemonte, e perché no BuonaCaccia);

  6. la possibilità di effettuare acquisti di materiali come le mascherine, i termometri a distanza e quant’altro potrà essere utile per le attività – presso la Cooperativa Scaut Piemonte. Ove possibile, si cercherà di ottenere “costi agevolati” laddove riuscissimo ad effettuare ordini numerosi di prodotti tipo i termometri a distanza (fate riferimento ai capigruppo e quindi ai RdZ per ordini indicativi, e poi a CSP per prenotazioni effettive).

Nel frattempo, la riflessione che più ci sta a cuore è che possiate considerare serenamente la ripresa delle attività, provando a considerare anche alcuni di questi (senz’altro banali) stimoli:

– le riflessioni del Comitato Allargato, racchiuse in “Quando ci incontreremo… spunti per essere prossimi a distanza”;

– siamo, come sempre, chiamati a “buttare il cuore oltre l’ostacolo”, ma con la massima responsabilità e nel pieno rispetto delle norme. Gli “ostacoli” di cui parliamo sono il riuscire a rispettare i requisiti e i protocollo di sicurezza, la stanchezza di un periodo difficile, le nostre eventuali insicurezze, ma le norme sono a tutela, e non contro di noi. E noi, dove una strada non c’è, la inventiamo (purchè legale);

– vogliamo essere un’associazione di frontiera, e il nostro “mestiere” è stare coi ragazzi per contribuire alla loro educazione. Possiamo però farlo in modi e forme nuove, senza farci limitare da “si è sempre fatto così”: scopriremo modalità, assetti, relazioni generativi e preziosi, se saremo disposti a sperimentare con la nostra cura e la nostra intenzionalità educativa. E se vogliamo educare i “nostri” ragazzi a vivere secondo lo SCOUTING, questa è una bellissima occasione per testimoniarlo e permettere loro di sperimentarlo. Qualcuno dice che “la vita non è quello che ti succede, ma come reagisci a ciò che succede”;

– i ragazzi (e le loro famiglie) sentono forte il bisogno di noi: certi che tutti noi siamo fortemente spinti a dire il nostro “eccomi”, può essere che oggi questo “eccomi” abbia forme diverse e che alcuni di noi non se la sentano o non condividano la decisione di riprendere le attività- Senza sentirci in colpa, è però importante che sappiamo instaurare una comunicazione sincera e costruttiva nel condividere questa fatica in Co.Ca. e con le famiglie, senza chiuderci in noi stessi. Un livello di confronto tra adulti ci permetterà di fare squadra e magari trovare modi che non avevamo immaginato per essere al servizio dei ragazzi.

Quanto alla comunicazione con le famiglie, ci sentiamo di condividere l’importanza di una relazione efficace e profonda anche con loro, qualunque sia la decisione presa. Un’attenzione di questo tipo sarà sicuramente preziosa per il rapporto di fiducia che è fondamentale nella nostra azione educativa;

– Ascoltiamoci. Fermiamoci un momento in più a comprendere il perché di quello che facciamo e che proviamo, e prendiamo a cuore (ancora più del solito) l’urgenza di rafforzare o riappropriarci della Co.Ca. come luogo accogliente e di correzione fraterna, dove sia possibile condividere qualsiasi fragilità e insieme trovare il modo per rispettarla e, se possibile, “superarla”. Ricordiamoci che, per essere di vero supporto, è fondamentale che siamo solidi noi.

Buona Strada,

il Comitato Regionale